Da Siena a Monteriggioni in 19,6 km.

La notte scorre veloce mentre una pioggia inquietante picchia sulle finestre delle nostre camere a ricordarci l’esordio del 2019 tra tuoni e fulmini a Campagnano di Roma.

Colazione fatta, è ora di partire, forza, zaino in spalla.

Il nostro gruppo è composto da sei disabili visivi: Michele, Daniela, Edoardo, Angelo B., Gabriele, e Matteo.
Con noi Fucsia, una labradorina bionda, cane guida di Michele e Daniela e circa una decina di amici ed amiche a supporto.

Decidiamo di tagliare i primi tre chilometri d’asfalto lasciandoci alle spalle il traffico pesante delle otto del mattino.

C’infiliamo nel bosco dei Renai e ci lasciamo alle spalle Siena con la sua magnificenza. Nuvoloni neri ci accompagnano. Lo spirito è alto. I non vedenti camminano affiancati alla loro guida. Per molti è la prima volta e nell’aria c’è ancora un po’ di timidezza ed imbarazzo.

Piove, copriamo gli zaini ed indossiamo l’impermeabile. Fucsia è con noi, gioca e salta nelle pozzanghere, è bellissima con i suoi occhioni dolci e la coda sempre in movimento.

Al punto di ristoro La Villa ne approfittiamo per rifocillarci, scelta giustissima.

Qui incontriamo altre tre pellegrine che vanno in senso opposto al nostro. Un sorriso, una chiacchiera, un arrivederci e via, nuovamente sotto la pioggia più carichi che mai.

Raggiungiamo i castelli della Chiocciola.

Dalla Cerbaia, antico borgo medievale in stato d’abbandono, superiamo strade bianche della montagnola senese.

Monteriggioni è davanti a noi. Ancora un ultimo sforzo, un po’ di salita su asfalto, e la foto di fine tappa davanti alla porta d’ingresso.